Dal primo gennaio ad oggi 3 ottobre sono morti SUI LUOGHI DI LAVORO 470 lavoratori ( tutti documentati). Sono oltre 930 dall'inizio dell'anno se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Molte vittime non hanno nessuna assicurazione e muoiono lavorando in "nero".
I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO PER CATEGORIA.
Il 33,9% delle vittime sono in agricoltura, di queste la metà schiacciate dal trattore (85 dall'inizio dell'anno). Edilizia 28,% sul totale, in questa categoria quasi il 30% delle morti è causata da cadute dall’alto. Industria 16,1%, quest'anno quasi la metà di queste morti sono state provocate dal terremoto in Emilia. Servizi 5,8%. Autotrasporto 5,1%, Il 3% Esercito Italiano (Afghanistan). Il 2,7% nella Polizia di Stato (tutte le morte causate in servizio sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri. Eta' delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%, dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni il 9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza del’età.
Morti sui luoghi di lavoro nelle regioni e province.
La Lombardia ha 57 morti e la provincia di Brescia con 17 morti risulta prima in questa triste classifica assieme alla provincia di Torino, se si esclude la provincia di Modena che ha tantissimi lavoratori morti per il terremoto, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici delle province con più morti sui luoghi di lavoro, provincia di Bergamo 7, como, Lecco e Lodi 2, Mantova 5, Milano 5, Pavia, Sondrio 4, Varese 6, monza 3. Emilia Romagna 53 morti compresi i lavoratori deceduti sotto le macerie del terremoto del 20 e 29 maggio, province di Modena 17 morti, di Ferrara 8, Bologna 8 morti, Reggio Emilia 5 morti, Forlì Cesena e Piacenza 4 morti, Parma 3 morti, Rimini e Ravenna 2. Piemonte 33 morti, la provincia di Torino risulta in questo momento con 17 vittime la prima in Italia per numero di morti sui luoghi di lavoro, di Cuneo 7 morti, 3 morti Alessandria e Novara, 2 morti Asti, 1 morto Verbania e Vercelli. Sicilia 33 morti, con la provincia di Catania con 6 morti, di Palermo e Trapani 5 morti, Agrigento e Messina 4 morti, Caltanisetta 3 morti, Enna Ragusa e Agrigento 2 morti. Campania 32 morti, provincia di Salerno 12 morti, di Avellino 9 morti, Benevento 6 morti, Napoli 4 morti, Caserta 1 morto. Toscana 31morti (38 con i morti in mare sulla Costa Concordia affondata sulle coste dell' isola del Giglio), dei due fratelli del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia Firenze 5 morti, di Livorno e Pisa 5 morti Grosseto e Massa Carrara 4 morti, 5 morti Arezzo, 2 morti Lucca, Siena e Prato 1 morto. Veneto 28 morti con le province di Verona e Treviso 6 morti, di Padova 5 morti, Vicenza, 4 morti, Belluno 3 morti, Rovigo 2 morti, Venezia 1 morto. Abruzzo 22 morti con la province di Chieti con 10 morti, di Pescara 8 morti, Teramo 3 morti, L’Aquila 2 morti. Lazio 21 morti provincia di Roma 9 morti, di Frosinone 6 morti, Viterbo 5 morti, Latina 1 morto. Puglia 20 morti, provincia di Bari 10 morti, Brindisi e Foggia 4 morti, Lecce 2 morti, Bat 1 morto. Calabria 18 morti, provincia di Reggio Calabria 5 morti, di Catanzaro 4 morti, Cosenza e Vibo Valentia 3 morti, Crotone 2 morti. Trentino Alto Adige 16 morti, provincia di Bolzano 10 morti, di Trento 6 morti.
Liguria 15 morti, provincia di Genova 7 morti, di Savona 4 morti, Imperia e La Spezia 2 morti. Friuli Venezia Giulia 12 morti, provincia di Pordenone 4 morti, Udine e Gorizia 3 morti, Trieste 2 morti. Marche 10 morti, provincia di Ancona 5 morti, Macerata 3 morti, Pesaro Urbino e Ascoli Piceno 1 morto. Umbria 9 morti, provincia di Perugia 8 morti, di Teramo 1 morto.Sardegna 10 morti, 4 morti nella provincia di Nuoro, 2 morti in provincia di Oristano, 1 morto Carbonia Iglesias, Medio Campisano, Ogliastra e Sassari. Basilicata 6 morti, 4 morti nella provincia di Matera, di Potenza 2 morti. Molise 4 morti, provincia di Campobasso 3 morti, 1 morto in provincia di Isernia. Val D'Aosta, Aosta 1 morto.
Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali"
Nel 2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6% sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel 2011 andare nella pagina dell'1 -1 e 3- 1 del 2011 dell'Osservatorio. Ci sono cartine geografiche con il numero di morti sui luoghi di lavoro per ciascuna provincia italiana e grafici inerenti all'età, professione e nazionalità dei lavoratori vittime d'infortuni mortali.